Cappella XXXIII. Si tratta di una delle cappelle più ammirate di tutto il complesso. La cappella dell’ “Ecce Homo” costituisce l’esempio più nobile dell’alta qualità produttiva che andava sviluppandosi nel cantiere del XVII secolo, periodo nel quale si stava perfezionando compiutamente l’opera didattica e spirituale del Sacro Monte. Il periodo barocco darà felicemente modo a Giovanni Testori, noto “poeta” del Sacro Monte, di indicare come esso si configuri come un vero e proprio “Gran Teatro Montano”.
La cappella rappresenta il momento nel quale Pilato, esponendo Gesù alla folla, esclama: “Ecce homo” – mentre la folla, radunata in gran quantità sotto l’elegante loggia, urla “Crocifiggilo!”.
Gli affreschi furono eseguiti da Pierfrancesco Mazzucchelli detto “il Morazzone” (1609-1616). Le statue sono opera dall’equipe di Giovanni d’Enrico e dipinte dal fratello Melchiorre.

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